L’emergenza sanitaria causata da Covid-19 ha indotto la più grande crisi economica che il mondo abbia mai affrontato negli ultimi 100 anni dalla Grande Depressione del ’29.
Questa ha colpito duramente il nostro Paese incidendo pesantemente sul segmento delle Piccole e Medie Imprese (PMI).
Nondimeno molte PMI si sono dimostrate in grado non solo di resistere ma addirittura di crescere, nonostante il periodo complesso e le difficoltà.
Come hanno fatto? Certamente sfruttando l’impennata che ha avuto il digitale in questi 2 anni, ma non solo.
Insieme a Flavio Ramponi dell’osservatorio NOW abbiamo raccolto i punti chiave che, insieme al digitale, hanno costituito la base portante dei modelli di crescita per le PMI in quest’era post Covid.
- digitalizzare l’impresa, soprattutto digitalizzare il processo di vendita, e, ove possibile, espandere il mercato all’estero
- fare partnership: condurre alleanze strategiche per condividere i clienti con altre aziende, unire le forze per creare prodotti e servizi innovativi, dividere le spese di marketing e comunicazione.
- investire nel marketing: mai come in questa fase i business devono comunicare online per attrarre l’attenzione dei clienti.
- aumentare la capitalizzazione: per reggere crisi e concorrenza servono le spalle grosse, e in Italia oltre la metà delle PMI è sottocapitalizzata. Strategie vincenti possono essere: la ricerca di soci, le fusioni con partner (fornitori o rivenditori), o il ricorso agli investitori, che, come per i soci, potete trovare anche tra i vostri stessi collaboratori, clienti, fornitori. I più tecnologici potranno sfruttare anche i nuovi fondi di equity per aumentare il capitale della loro impresa.
- risolvere i problemi di liquidità: La maggior parte delle aziende (70%) si trova in difficoltà finanziarie, con problemi di liquidità, dettati da strutture di costi parzialmente fisse e flussi di ricavi ridotti o in ritardo.
- rivedere il modello di business: soprattutto a partire da un’analisi del mercato di riferimento, dall’individuazione di nuove nicchie di mercato, dalla revisione della gamma di prodotti/servizi, e dall’apertura di canali di vendita digitali.
- smart working: ridurre il costo del lavoro attraverso l’automazione, i software, ed il lavoro da remoto, anche in outsourcing.
- trovare una Banca collaborativa: è fondamentale la collaborazione del proprio istituto bancario per accedere alle misure a sostegno delle imprese previste dai piani del recovery fund.
L’emergenza Covid-19 che il mondo sta vivendo ha costretto le PMI a ripensare completamente al proprio modo di operare, mettendo in discussione non solo le logiche di funzionamento/organizzative sulla spinta di nuovi trend (e.g. digitalizzazione), ma anche strategie
aziendali di crescita e sviluppo del business, compatibili con un’arena competitiva internazionale e nuovi bisogni da soddisfare. Una accresciuta dimensione aziendale diventa un elemento chiave per attenuare gli impatti di shock sistemici come Covid-19 e la solidità patrimoniale diventa sempre più un fattore chiave per permettere alle aziende di essere resilienti, reagire prontamente alle crisi e mantenere il proprio vantaggio competitivo nel medio-lungo termine. Non si tratta di un terremoto a cui segue una ricostruzione, bensì di una crisi che ha accelerato l’affermarsi di nuovi paradigmi che a tendere diventeranno la nuova normalità.